La crescita degli accumulatori fotovoltaici in Italia e le prospettive future
Secondo i dati di Terna, la domanda di energia elettrica italiana per il 2018 è stata di 321,9 miliardi di kWh; rispetto al 2017, è cresciuta dello 0,4%, ma al contempo è aumentato anche il contributo delle fonti rinnovabili per soddisfarla, passando dal 32% al 35%.
Il comparto residenziale racchiude oltre 24,1 milioni di abitazioni, rappresentando quindi una porzione importante della domanda di elettricità del nostro Paese.
Ma se si cambiasse prospettiva, trasformando queste utenze in una fonte di energia?
Con una grande superficie di tetti ancora da sfruttare, ci sono molte opportunità di installare un impianto fotovoltaico, così che la casa possa produrre autonomamente l’elettricità di cui ha bisogno.
In questo modo si ottiene un doppio risultato: da una parte aumenta la produzione nazionale da fonti rinnovabili, dall’altra diminuisce la domanda che la rete elettrica deve soddisfare, alleggerendo il carico sull’infrastruttura, contribuendo alla decarbonizzazione delle centrali e riducendo i costi in bolletta per l’utente.
Integrando un accumulatore fotovoltaico, si può sfruttare appieno la capacità produttiva dell’impianto immagazzinando l’energia che non viene immediatamente consumata per utilizzarla quando i pannelli sono inattivi. La figura del prosumer, al contempo produttore e consumatore di energia, si sta diffondendo sempre di più in Italia come dimostrano i dati di Terna elaborati dall’associazione Anie Rinnovabili.
Nel corso del primo trimestre del 2019 sono stati installati quasi 2600 sistemi di accumulo, portando a più di 18.000 le installazioni nel nostro Paese, con una potenza totale di 80,2 MW e una capacità complessiva di 167,7 kWh.
Pur avendo a disposizione solo i dati dei primi mesi dell’anno, il trend positivo del comparto fotovoltaico negli ultimi anni e i Bandi della Regione Lombardia e Veneto per incentivare l’adozione di sistemi di accumulo fotovoltaico lasciano presupporre risultati più che positivi per il resto del 2019.
Questa crescita è anche sostenuta dall’evoluzione del quadro normativo europeo e italiano in materia di energia: fino a poco tempo fa la figura del prosumer era fuori da qualsiasi inquadramento, ma oggi è riconosciuta formalmente e quindi può essere adeguatamente sostenuta nelle sue pratiche di autoconsumo.
Conseguentemente, si è aperta la strada alle comunità energetiche anche in Italia, con diversi progetti e iniziative per promuovere forme di distribuzione decentralizzate.
Le Unità Virtuali Aggregate Miste (UVAM) nascono come aggregazioni di unità virtuali, sia di consumo che di produzione, in grado di fornire servizi alla rete, per esempio gestendo le situazioni di sovratensione immagazzinando temporaneamente nei sistemi di accumulo il surplus energetico.
Nei condomini invece, previa approvazione in sede di assemblea condominiale, si può utilizzare la superficie dei tetti per installare pannelli fotovoltaici che alimentano non solo gli spazi comuni, ma anche i singoli appartamenti, diventando di fatto un impianto che distribuisce a più soggetti.
All’evoluzione del fotovoltaico in Italia contribuisce sonnen, che offre sistemi di accumulo intelligenti controllabili da remoto. In questo modo si può utilizzare il meccanismo delle UVAM così che i possessori di sonnenBatterie possano mettere a disposizione il proprio accumulatore per fornire servizi di rete ottenendo in cambio un bonus energetico di 1500 kWh di componente energia.