L’alleanza europea per i sistemi di accumulo
L’European Battery Alliance rinnova anche nel 2020 i suoi sforzi per fondare un sistema di economia circolare per la manifattura delle batterie.
L’Unione Europea è da sempre attenta ai temi dell’ambiente e dell’ecosostenibilità: negli ultimi mesi, in particolare, sono state lanciate nuove iniziative per accelerare il processo di decarbonizzazione e favorire la diffusione di fonti d’energia rinnovabili.
Tra i punti toccati dalla Commissione Europea troviamo il tema delle batterie, che rappresenta uno dei nodi cruciali della transizione energetica.
Incoraggiare lo sviluppo di nuovi dispositivi di accumulo permette infatti di:
- migliorare l’efficienza degli impianti fotovoltaici residenziali: i sistemi di accumulo domestici immagazzinano l’energia prodotta che non viene immediatamente consumata, per utilizzarla in un secondo momento e aumentare la quota di fabbisogno energetico coperto con l’autoproduzione fotovoltaica;
- aumentare la penetrazione delle auto elettriche: ogni miglioramento delle performance e del rapporto tra peso e capacità della batteria è cruciale per rendere più accessibili i mezzi elettrici e diffondere la mobilità sostenibile;
- rinnovare la rete elettrica: i sistemi di accumulo residenziali possono contribuire alla gestione di picchi e cali di tensione, rendendo più efficiente la distribuzione elettrica senza dover investire sull’infrastruttura.
Nel 2017 il Vicepresidente Maroš Šefčovič ha quindi istituito la European Battery Alliance (EBA): originariamente era nata come un progetto pilota che coinvolgeva le regioni di Slovenia, Francia (Alvernia-Rodano-Alpi e Nuova Aquitania), Spagna (Andalusia, Paesi Baschi e Castilla y León) e Italia (Lombardia).
L’iniziativa era stata avviata per potenziare la produzione europea di batterie innovative sostenendo tutte le imprese della filiera con 2 miliardi di euro di fondi comunitari.
L’obiettivo era doppio: incoraggiare la manifattura europea premiando la sostenibilità e la qualità di processi e prodotti e, al contempo, aumentare la sua competitività su un mercato che nel 2025 varrà 250 miliardi di euro all’anno.
Il progetto pilota ha riscosso successo ed è stato rinnovato negli anni successivi, aumentandone la portata (17 partecipanti diretti e 70 partner tra PMI e organizzazioni di ricerca pubblica) e i finanziamenti (3,2 miliardi di euro), per perseguire sei obiettivi chiave:
- facilitare l’accesso alle materie prime, dentro e fuori dall’EU;
- potenziare il riciclo delle batterie e l’impiego di materie rigenerate;
- supportare la ricerca tecnologica;
- aumentare le competenze lungo l’intera catena di valore;
- migliorare la sostenibilità della manifattura europea delle batterie;
- assicurare il rispetto delle norme EU.
Gli Stati coinvolti sono Belgio, Francia, Finlandia, Germania, Polonia, Svezia e Italia: proprio il nostro Paese si sta orientando sull’apprendimento automatico e sugli algoritmi predittivi per aumentare la durabilità, la velocità di ricarica e la sicurezza delle batterie agli ioni di litio.
Grazie agli sforzi dell’Unione Europea, si potrà accelerare la transizione energetica dando vita a una nuova generazione di batterie al litio e di accumulatori per fotovoltaico.
Da sempre in prima linea nel promuovere l’indipendenza da fonti fossili, sonnen si impegna ogni giorno in Ricerca e Sviluppo per migliorare le performance e la sostenibilità dei suoi sistemi per l’accumulo fotovoltaico.
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