Le innovazioni per rendere sempre più efficienti i pannelli solari
La ricerca internazionale sta sviluppando nuove soluzioni per i pannelli fotovoltaici, per diffondere sempre di più questa tecnologia anche a livello residenziale.
L’abbattimento delle emissioni di CO2 è giudicato da molti Paesi cruciale per il benessere del nostro pianeta e questo obiettivo lo si può solo raggiungere con il sostegno delle persone, che devono interiorizzare un senso di responsabilità verso l’ambiente, e della ricerca, che deve proporre soluzioni sempre più performanti e accessibili per soddisfare il fabbisogno energetico utilizzando fonti rinnovabili.
Il fotovoltaico rappresenta una tecnologia facilmente accessibile anche in ambito residenziale, poiché può essere installato sul tetto delle abitazioni per accrescere la produzione di energia pulita e diminuire la dipendenza dalle fonti fossili, con il valore aggiunto di ridurre le spese energetiche dei residenti.
C’è quindi un grande interesse a livello mondiale nello sviluppare nuove soluzioni per i pannelli fotovoltaici capaci di incrementarne la capacità produttiva e facilitarne l’installazione sugli edifici.
Le celle in perovskiti sintetiche, per esempio, propongono un’alternativa più economica del silicio, ma altrettanto efficiente: tuttavia, questo materiale presenta delle imperfezioni a livello microscopico che, sommandosi su un’ampia superfice, riducono le sue prestazioni.
Ricercatori australiani e cinesi hanno però sviluppato un metodo di controllo di qualità immediato per individuare rapidamente queste imperfezioni e correggere il processo produttivo, rendendo più fattibile il suo impiego commerciale.
Un’altra alternativa al silicio che è oggetto dell’attenzione di numerosi ricercatori è costituita dalle celle organiche, che impiegano materiali a base di carbonio.
Questa tecnologia è più ecologica ed economica rispetto a quella tradizionale, e permette lo sviluppo di pannelli ultrasottili altamente versatili, impiegabili in una grande varietà di contesti; per contro, il carbonio risulta più incline alla degradazione, ovvero alla perdita di efficienza a contatto con la luce solare e con l’ossigeno.
La ricerca si sta appunto concentrando sull’eliminazione o comunque attenuazione di questo fattore negativo: il centro di ricerca giapponese Riken ha ottenuto risultati molto positivi, raggiungendo un tasso di degradazione del 5% in 3000 ore di attività.
Negli Stati Uniti, invece, è nato il progetto per finestre fotovoltaiche, realizzate con materiali solari capaci di assorbire selettivamente le lunghezze d’onda solari invisibili per generare energia: di conseguenza, lo spettro visibile attraversa la superficie semitrasparente, offrendo tutti i vantaggi di una finestra tradizionale.
Pur trattandosi di una tecnologia ancora poco performante, offre una prospettiva nuova sul concetto di pannello solare che, se sviluppata negli anni a venire, potrebbe rivoluzionare il settore edilizio e quello energetico in un sol colpo.
Questi sviluppi della tecnologia dei pannelli fotovoltaici devono essere accompagnati dall’impiego di sistemi per l’accumulo fotovoltaico, che consentono di immagazzinare l’energia prodotta, ma non immediatamente consumata, per utilizzarla in un secondo momento, aumentando l’efficienza dell’impianto e consentendo lo sviluppo di comunità energetiche virtuali.
Con l’obiettivo di migliorare ulteriormente le prestazioni del suo sistema di accumulo fotovoltaico, sonnen continua a ricercare nuove tecnologie e soluzioni per realizzare un mondo in cui tutti possano soddisfare il proprio fabbisogno energetico con energia pulita e decentralizzata.
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