Architettura sostenibile: come sarà la casa del futuro?
La casa del futuro è a impatto zero.
Gli italiani sono un popolo che ama molto la propria casa, nel senso letterale di abitazione. Il mattone viene visto come un investimento sicuro che non può mancare: più del 71% della popolazione vive in un immobile di proprietà (con o senza mutuo). Sono numeri alquanto significativi, se pensiamo che, per esempio, in Svezia, Olanda e Stati Uniti questo dato si ferma, rispettivamente, al 62%, 56,5% e 53%.
Poiché il tema casa è molto sentito, risulta fondamentale capire quali saranno le tendenze che investiranno il mercato immobiliare nel medio e lungo termine. Soprattutto per quanto riguarda sostenibilità ed efficienza energetica. Sono questi obiettivi da tenere bene a mente quando si parla di architettura sostenibile.
Le parole d’ordine sono per la casa di domani sono: green e smart, ovvero ambiente e tecnologia. Al di là delle etichette giornalistiche, una maggiore consapevolezza di questi temi è fondamentale per costruire una società più efficiente e in equilibrio con l’ambiente che la ospita, a partire dallo spazio che ciascuno di noi abita.
Bioedilizia, anche le case hanno una vita
Quando si parla di efficienza energetica, l’attenzione al risparmio e l’aiuto della tecnologia possono non essere sufficienti. Il problema sta infatti più a fondo, nelle radici, o meglio, nelle fondamenta di come immaginiamo il concetto di abitare. Ma la bioedilizia ci viene in aiuto. Con questo termine si indica, infatti, quell’insieme di tecniche per costruire o ristrutturare un edificio rispettando i principi della sostenibilità ambientale.
La bioedilizia, in primo luogo, è caratterizzata dall’utilizzo di materiali naturali come sughero, fibre di legno, cocco, cellulosa o lana per interventi di coibentazione. Particolare attenzione viene data anche ad infissi e finestre, per le quali si utilizzano doppi vetri o pannelli speciali, il tutto con il fine di massimizzare l’isolamento termico della nostra abitazione.
Così come il calore non deve essere disperso, è importante anche il modo in cui lo si raccoglie. I progetti di bioedilizia cercano di massimizzare l’esposizione alla luce naturale del sole attraverso una corretta disposizione e orientamento delle finestre. Per assicurare costantemente una buona qualità dell’aria all’interno degli ambienti, soprattutto per edifici di una certa dimensione, si possono utilizzare impianti di ventilazione meccanica controllata.
Anche le case hanno un ciclo di vita? Secondo la bioedilizia la risposta è: sì, certamente. Un approccio sostenibile, infatti, prende in considerazione l’intera esistenza nel tempo di un edificio: dalla sua costruzione alla sua demolizione. Una particolare attenzione all’impatto sull’ambiente deve essere applicato a tutte queste fasi.
Casa passiva e Zero Net Building, qual è la differenza?
Per raggiungere la piena efficienza energetica bisogna anche rivedere la fonte dei nostri consumi, specialmente per quello che riguarda fornitura elettrica e riscaldamento. La riduzione del fabbisogno energetico e il miglioramento dell’efficienza sono alla base di due nuove tendenze in fatto di architettura sostenibile: casa passiva e Zero Net Building.
Una casa passiva è un’abitazione che, limitando la dispersione termica, permette di ridurre fino al 90% le spese di riscaldamento. Il concetto di casa passiva nasce in quei paesi dove gli inverni sono molto rigidi. Oggi, infatti, i progetti di case passive si concentrano principalmente nei paesi del scandinavi, in Germania, ma anche negli stati più freddi degli USA.
La Zero Net Building è, invece, una recente filosofia di costruzione che vede gli edifici come fonti attive di produzione energetica. Mentre la casa passiva si concentra sul ridurre l’energia necessaria al suo funzionamento, un edificio a emissioni nette zero cerca l’ideale equilibrio tra produzione e consumo.
Casa del futuro oltre la smarthome
Una significativa tendenza degli ultimi anni, dopo che gli smartphone sono entrati nelle nostre tasche, è stata quella dei dispositivi intelligenti, che più timidamente hanno iniziato a entrare anche nelle nostre casa.
Dopo impianti di illuminazione e televisori, anche le lavatrici e i frigoriferi possono ora essere connessi a internet. Anche se molti non vedono l’effettiva utilità di questa evoluzione, è indubbio che la tecnologia, nei prossimi decenni, si ritaglierà un ruolo sempre più grande anche tra le mura domestiche. Ma anche se aumenta la sua importanza, l’innovazione diventa invisibile. È il caso delle tegole fotovoltaiche, già oggi disponibili sul mercato. Ma sono già stati sviluppati in laboratorio anche alcuni prototipi di materiali trasparenti in grado di trasformare l’energia del sole: potremmo tra qualche anno avere anche finestre fotovoltaiche.
Le costruzioni umane rispondono all’esigenza fondamentale di darci un riparo dall’ambiente. Per interi millenni, per esigenze di sopravvivenza, l’architettura è rimasta in opposizione alla natura, ma le cose stanno cambiando: la casa del domani è caratterizzata da una più profonda compenetrazione di forma e funzione, con una particolare attenzione al ciclo di vita dei materiali.
Se già oggi vuoi portare la tua casa nel futuro dell’energia, grazie all’installazione di un sistema di storage potrai ottimizzare il bilancio tra quello che produci e quello che consumi. Accumulerai l’energia del sole quando essa viene prodotta ma non utilizzata, rilasciandola all’abitazione quando vi è necessità; in questo modo potrai da subito raggiungere un’autonomia del 75% circa.