2030: un decennio cruciale per il fotovoltaico
Nei prossimi 10 anni l’UE punta a ridurre l’effetto serra del 55% potenziando la produzione da energie rinnovabili: anche l’Italia darà il suo contributo triplicando quella fotovoltaica.
Con l’Unione Europea che ha alzato del 15% il target di riduzione dell’effetto serra per il 2030, tutti i Paesi della Comunità Europea devono rinnovare il proprio impegno nell’abbattere le emissioni e aumentare la produzione di energie da fonti rinnovabili, specie gli Stati che stanno faticando a raggiungere gli obiettivi fissati per il 2020.
Olanda, Francia, Irlanda, Gran Bretagna, Lussemburgo e Polonia dovrebbero quest’anno incrementare la generazione di energia pulita del, rispettivamente, 7,4%, 7%, 6%, 5%, 5% e 5%.
Invece, 11 Stati membri dell’UE avevano già raggiunto l’anno scorso gli obiettivi energetici comunitari e tra questi c’è anche l’Italia, che ha addirittura superato il suo target (17%) del 1,3%, grazie a 822mila impianti con potenza totale di 20.000 MW.
Il nostro Paese però sta già volgendo lo sguardo al futuro per contribuire al raggiungimento del traguardo del 2030: nei prossimi 10 anni dovremo aumentare la quantità di produzione di energia fotovoltaica in modo sensibile, triplicando i 24 TWh/anno di oggi così da coprire il 25% del fabbisogno energetico nazionale.
Un obiettivo certamente importante, che richiederà la collaborazione di numerosi attori e un monitoraggio costante dei loro progressi: per questo motivo già da dicembre 2019 è stato formato un team di esperti nell’ambito del progetto Horizon 2020 ed è stato organizzato un incontro con tutti i protagonisti della filiera Building Integrated Photovoltaic (BIPV), ovvero del fotovoltaico integrato nell’architettura.
Come sottolineato da eventi come Klimahouse, l’edilizia sostenibile è un fattore chiave per vincere la sfida climatica, proponendo nuove soluzioni per la costruzione degli edifici che integrano sistemi di efficientamento energetico e di autoproduzione da fonti rinnovabili.
In questo modo si aumenta la penetrazione del fotovoltaico, non limitandola solo ai grandi impianti pubblici, ma portandola anche nelle nostre case con soluzioni in cui pannelli, sistemi di accumulo, elettrodomestici smart e domotica dialogano tra loro per migliorare il comfort abitativo e ottimizzare i consumi.
In questo modo l’Italia potrà incrementare la sua produzione fotovoltaica, mentre i cittadini potranno risparmiare sensibilmente in bolletta, rendendosi sempre più indipendenti dai gestori elettrici tradizionali.
Il team di esperti, oltre a coordinare aziende e organizzazioni del BIPV, terrà traccia della spesa pubblica e privata italiana per il fotovoltaico, monitorando installazioni, progetti e prestazioni per elaborare scenari per il futuro.
Una parte importante di questo percorso sarà il dialogo con le imprese e i laboratori, per concordare linee strategiche e incentivare lo sviluppo di nuove tecnologie a supporto della crescita del fotovoltaico.
Da qui al 2030, l’Italia si impegnerà a creare sinergia tra tutti gli attori e lungo tutta la catena di generazione di valore, coinvolgendo attività di produzione, di ricerca e di formazione verso un’unica direzione: un Paese alimentato sempre di più da energia pulita e rinnovabile.
Per concretizzare questa visione, i sistemi di accumulo fotovoltaico saranno importantissimi per aumentare l’efficienza degli impianti e costruire comunità energetiche.