Come e perché fare l’autolettura dei consumi elettrici
Oggi i contatori elettrici sono quasi tutti elettronici e possono inviare ai fornitori utili informazioni, tra le quali i dati dei consumi in un determinato periodo, permettendo l’emissione di documenti di fatturazione più precisi.
Tuttavia, per diversi motivi tecnici, non è sempre possibile effettuare la rivelazione a distanza (telelettura), lasciando all’utente due opzioni: affidarsi ai consumi stimati oppure praticare l’autolettura.
Cosa sono i consumi stimati
In assenza di dati sui reali consumi di un’utenza, la bolletta riporterà una stima basata sul profilo energetico e sui dati storici relativi all’utilizzo dell’elettricità. Se, per esempio, nel primo trimestre del 2018 una famiglia ha consumato 250 kWh, si ipotizza che nello stesso periodo del 2019 i consumi siamo i medesimi. In caso di un nuovo contratto, il fornitore proporrà una cifra verosimile basata sul numero di membri della famiglia e sul tipo di apparecchiature elettroniche presenti nell’abitazione.
In entrambi i casi si tratta di una stima, che può discostarsi dai consumi reali sia in difetto che in eccesso.
Se i consumi sono stati stimati per difetto, questo significa che l’utente paga meno elettricità di quanto effettivamente consumata. In assenza di telelettura, il fornitore è tenuto per Legge a effettuare comunque una volta l’anno una lettura diretta: da questa emergeranno i consumi annuali reali dell’abitazione, che verranno confrontati con quelli stimati, evidenziando così la differenza.
In questa circostanza il consumatore riceverà una bolletta di conguaglio, pari alla differenza accumulata nel corso dei 12 mesi: spesso quindi si tratta di una spesa ingente, che può mettere in difficoltà una famiglia che non se l’aspetta.
Se i consumi sono stati stimati per eccesso, questo significa che l’utente paga più elettricità di quella effettivamente consumata: come nel caso precedente, una lettura diretta del contatore potrà evidenziare la discrepanza e il consumatore riceverà un rimborso, che generalmente è costituito da un bonus da utilizzare a copertura delle fatture successive.
Questa situazione può presentarsi se nel corso dell’anno si è passati al fotovoltaico con accumulo: da un anno all’altro cambia radicalmente il profilo di consumo dell’elettricità grazie all’autoproduzione ed all’autoconsumo di energia, che può coprire fino all’80% del fabbisogno energetico di una famiglia media. Nel caso in cui il distributore non comunichi i dati di consumo reali, le prime bollette saranno quindi stimate per eccesso, riportando cifre che potrebbero creare confusione in un utente che ha scelto di diventare prosumer proprio per abbattere i costi di bolletta!
Come fare l’autolettura dell’elettricità
Per ovviare a tale rischio, l’utente può effettuare un’autolettura del contatore della luce, ovvero verificare autonomamente il consumo energetico e comunicarlo al fornitore. Il processo è molto semplice:
- Se si possiede un vecchio contatore, bisogna solo segnare le cifre che precedono la virgola;
- Se si possiede un contatore elettronico, bisogna utilizzare il tasto vicino al display per selezionare la voce ‘Lettura Periodo Corrente’; se si è stipulato un contratto mono-orario serve solo il valore riportato a fianco di ‘A3’, altrimenti servono anche quelli di ‘A1’ e ‘A2’, che indicano le diverse fasce orarie alle quali corrispondono differenti tariffe.
I dati ottenuti dovranno poi essere comunicati al proprio fornitoredi energia insieme al proprio codice cliente, che è indicato sulla prima pagina della propria bolletta.
L’autolettura permette di evitare tutti i problemi legati alla stima dei consumi e di prendere maggiore coscienza delle proprie abitudini energetiche, ricercando soluzioni alternative se necessario.