Comunità energetiche: un modello decentrato e inclusivo
Le comunità energetiche rappresentano un modello di fornitura elettrica fondato su indipendenza, decentramento e collaborazione, con molti vantaggi per i suoi membri.
Cosa sono le comunità energetiche?
Una comunità energetica è un’associazione di soggetti dotati di mezzi per autoprodurre e consumare energia generata da fonti rinnovabili.
Ciò significa che l’energia non viene trasmessa da una centrale “a monte” ad utenti “a valle”, ma viene generata dagli utenti stessi, che la scambiano tra loro allo “stesso livello”.
A una comunità energetica possono partecipare:
- Cittadini privati;
- Enti pubblici locali;
- Enti religiosi, del terzo settore e di ricerca;
- PMI
Le comunità energetiche si fondano su un modello collaborativo che promuove lo scambio di energia tra i membri che la producono grazie a una smart grid, ovvero, una rete decentralizzata che integra la distribuzione dell’energia con l’analisi delle informazioni provenienti dagli utenti collegati al fine di ottimizzare la fornitura di elettricità e renderla più sicura, sostenibile e conveniente.
La smart grid individua i membri che hanno generato “energia in surplus” rispetto ai propri consumi e ne distribuisce l’avanzo a coloro che ne hanno necessità.
Come nasce una comunità energetica?
Una comunità energetica è un soggetto giuridico che può essere costituito seguendo questi step:
- Individuare l’area dove avrà sede la comunità energetica, tenendo conto che tutti i suoi membri dovranno essere collegati alla stessa cabina elettrica Media/Bassa tensione;
- Interrogare il gestore di zona per trovare utenti presenti nell’area e interessati a entrare nella comunità energetica;
- Costituire il soggetto giuridico: si preferisce generalmente la forma di associazione non riconosciuta poiché ha bassi costi di gestione, richiede solo un contratto registrato fiscalmente ed è no profit;
- Definire uno statuto che tenga conto della natura aperta e non discriminatoria che contraddistingue ogni comunità energetica.
L’adesione è su base volontaria: chiunque rientri nel perimetro definito attorno alla cabina elettrica può scegliere di farne parte o di abbandonarla senza ostacoli.
I vantaggi di una comunità energetica
Partecipare a una comunità energetica significa:
- Ridurre le spese dell’energia grazie all’autoproduzione e all’integrazione del fabbisogno energetico da parte dei membri che ne fanno parte;
- Contribuire alla sostenibilità ambientale, scegliendo di generare energia da una fonte energetica pulita e rinnovabile;
- Creare una comunità locale coesa e inclusiva, fondata sulla collaborazione e sul supporto reciproco;
- Usufruire, per 20 anni, della “tariffa premio” riconosciuta dal Gestore Servizi Elettrici (GSE) per ogni kWh di energia elettrica condivisa: pari a 100 €/MWh.
Come autoprodurre energia in una comunità energetica?
La normativa sulle comunità energetiche non pone vincoli sul tipo di fonte di energia da impiegare, ma quella più largamente utilizzata è il solare: un impianto fotovoltaico può, infatti, essere facilmente installato su tetto.
Inoltre, per ottimizzare il consumo dell’energia autoprodotta, i membri possono integrare il proprio impianto fotovoltaico con un sistema di accumulo che permette di immagazzinare l’energia prodotta durante il giorno e non immediatamente consumata.
Questa “riserva di energia” può essere così consumata dall’utente stesso o condivisa con altri membri della comunità, grazie all’integrazione tra la smart grid e il sistema di accumulo: sfruttando al meglio l’energia autoprodotta.
sonnen offre soluzioni di accumulo sia per impianti fotovoltaici esistenti (sonnenBatterie 10) che per nuovi impianti (sonnenBatterie Hybrid 9.53) e, con all’offerta sonnenFlat 1500, è possibile raggiungere il 100% di indipendenza energetica grazie a un bonus energetico di 1500kWh erogato direttamente in bolletta.