Energy Transition Outlook: come sarà l’energia nel 2050
L’analisi della multinazionale DNV GL traccia un quadro del mercato dell’energia, prevendendo cambiamenti epocali nei prossimi decenni
Come sarà il nostro futuro energetico? Questa è la domanda a cui vuole rispondere l’Energy Transition Outlook, il rapporto stilato da DNV GL, società multinazionale per la valutazione di qualità e rischi allo scopo di salvaguardare persone e ambiente attraverso una consulenza esperta nei settori marittimi ed energetici, dal fossile al rinnovabile. Scopo di quest’analisi è tracciare un quadro della situazione dell’infrastruttura energetica di oggi in relazione ai bisogni energetici che il nostro mondo avrà nel 2050, per capire la strada che dovremo intraprendere da qui a 30 anni e guidare con maggiore saggezza gli investimenti nel settore.
Siamo infatti in un periodo di transizione energetica molto importante, a fronte di un anno che ha visto il raddoppio degli investimenti in energie rinnovabili. In questa situazione diventa fondamentale avere un occhio critico sulla questione, da parte di un soggetto neutrale, DNV GL appunto, in grado di offrire una consulenza nel settore energetico a ogni genere di player, da quelli con interessi storici nel petrolio e nel carbone a quelli che spingono sempre di più sul potenziale delle rinnovabili: la transizione energetica presenta rischi e opportunità, avere un quadro della situazione aiuta a minimizzare i primi e a massimizzare le seconde.
Cosa ci dice questo Energy Transition Outlook?
Nel 2050 vedremo una riduzione della spesa energetica mondiale del 44% per una concomitanza di diversi fattori:
- Efficientamento energetico: tecnologie sempre più avanzate e una coscienza ambientale sempre più radicata porteranno a una diminuzione dei consumi energetici; minimizzando gli sprechi, calerà la domanda, peraltro con rilevanti risparmi economici per tutti gli utenti
- Decarbonizzazione: la dipendenza dalle fonti di energia fossile diminuirà costantemente, con una riduzione al 50% entro il 2050 e la copertura con fonti rinnovabili della metà restante; in particolar modo la domanda di petrolio raggiungerà il suo picco nel prossimo decennio, per poi iniziare a diminuire in favore dei gas naturali, coprendo da sola il 25% del fabbisogno energetico
- Indipendenza dal PIL: negli anni 2030 vedremo spezzarsi un legame che si era instaurato fin dai tempi della rivoluzione industriale, ovvero la correlazione tra PIL e domanda energetica. Nei prossimi decenni, vedremo il PIL crescere indipendentemente dalla spesa energetica grazie a investimenti sempre più diversificati, che punteranno a nuove tecnologie di generazione distribuita e sistemi per l’efficientamento energetico.
- Elettrificazione: nel 2050, la richiesta energetica globale si concentrerà sull’elettricità per un totale di 45% del totale mondiale; fotovoltaico ed eolico copriranno i due terzi di questo fabbisogno, andando a ricoprire un ruolo di primaria importanza nella nostra società
Questa rivoluzione energetica comunque non risolve completamente la questione ambientale: nonostante questi cambiamenti epocali, ci vorranno ulteriori iniziative per raggiungere i traguardi stabiliti dall’Accordo di Parigi. Fortunatamente, il cambio di direzione degli investimenti già menzionato potrà portare a nuove innovazioni per ridurre le emissioni di anidride carbonica.
L’adozione diffusa delle energie rinnovabili sarà un nodo chiave. Già da oggi, si può scegliere di passare al fotovoltaico con accumulo a livello residenziale, permettendo di utilizzare la luce solare per autoprodurre e autoconsumare la propria elettricità, anticipando le tendenze emerse dall’Energy Transition Outlook e godendo fin da oggi dell’indipendenza energetica e dell’abbattimento delle spese in bolletta.