Il sole estivo, fonte di calore, ma anche di energia per il fotovoltaico con accumulo
Estati sempre più calde, consumi sempre più elevati ed emissioni sempre più maggiori: come spezzare questo circolo vizioso?
È difficile godersi le belle giornate estive quando la colonnina di mercurio supera i 30°C: per chi è in città e non riesce a raggiungere località più fresche, il caldo diventa a dir poco opprimente e ogni anno sembra diventare sempre peggio.
Ma non è solo un’impressione.
Secondo l’analisi effettuata nell’ambito del progetto Climate Change di EDJNet, la temperatura media è cresciuta di almeno un grado in quasi tutti i comuni italiani dal 1961.
Aggregando questi dati si può ottenere un quadro nazionale del cambiamento climatico, individuando le regioni più colpite da questo fenomeno: la Provincia Autonoma di Bolzano (+2,71°), il Lazio (+2,60°), la Lombardia (+2,55°) e il Friuli Venezia Giulia (+2,52°).
Ciò non fa che aggravare la calura estiva: per contestualizzare, il mese di giugno 2019 è stato il più caldo degli ultimi 140 anni del pianeta (in media di +0,95°C), con l’Italia che ha superato la sua media trentennale (1971-2000) di 3,30°C.
Si tratta di un campanello d’allarme da non trascurare, ma purtroppo il verificarsi di questo fenomeno innesca un circolo vizioso in cui si consuma più energia per contrastare la maggiore calura, aumentando però le emissioni che ne sono la causa.
Ricorrere al condizionatore per fronteggiare il caldo è un gesto comprensibile, ma aumenta sensibilmente i consumi: basti pensare che nel 2019 la punta massima annuale di carico sulla rete elettrica è stata di 58,8 GW e si è verificata a luglio.
Confrontando questo dato con gli anni precedenti, emerge che il valore di carico massimo è cresciuto del 1,8% rispetto al 2018 e ha continuato ad aumentare dal 2014, evidenziando una forte correlazione tra il carico e il crescente caldo estivo.
Ciò non significa che sia necessario privarsi del condizionatore, ma è opportuno usarlo responsabilmente, seguendo prima di tutto alcuni utili consigli:
- Partire provando a utilizzare la sola deumidificazione, che consuma meno, ma può aiutare a eliminare la calura;
- Evitare di scendere sotto i 7°C rispetto alla temperatura esterna;
- Cercare di limitare l’uso del condizionatore a 6 ore al giorno, aiutandosi utilizzando timer e funzionalità che rilevano la presenza o meno di persone nella stanza per evitare di dimenticarlo acceso;
- Alternare il raffreddamento con la sola ventilazione, meglio ancora se si ha un ventilatore a sé stante;
- Mantenere le finestre chiuse e, se possibile, oscurate (con tende, persiane, tapparelle) durante le ore più calde della giornata.
Un altro aspetto da considerare è che se il caldo sole estivo è il problema, può anche essere la soluzione: il maggior numero di ore di sole e le ridotte precipitazioni rendono disponibile un’elevata quantità di energia solare.
Questa energia può essere sfruttata con un impianto fotovoltaico con accumulo residenziale, che genera elettricità in modo autonomo attingendo a una fonte pulita e rinnovabile, così da alimentare l’abitazione, e in particolare il condizionatore, in modo sostenibile, risparmiando sulla bolletta elettrica e contemporaneamente riducendo le proprie emissioni di CO2.
L’elevata quantità di energia disponibile in estate non solo soddisfa il fabbisogno energetico del momento, ma viene anche immagazzinata nel sistema di accumulo per essere utilizzata dopo il tramonto, quando l’impianto è inattivo, per coprire la domanda di elettricità 24 ore al giorno.