Quanto sono ecosostenibili gli italiani?
Lo sviluppo di tecnologie per la generazione di energia pulita e l’efficientamento dei consumi è cruciale per vincere la sfida ambientale, ma prima ancora serve agire sulla consapevolezza dei cittadini.
L’atteggiamento Green degli italiani è il titolo della ricerca condotta da Eumetra MR per Vaillant nell’ambito del programma The Green Evolution, atto a promuovere la diffusione di stili di vita sostenibili.
Da questa indagine emerge che percezione hanno gli italiani su differenti temi ambientali come energia, raccolta dei rifiuti, impiego della plastica e propensione all’acquisto da marchi attenti all’ambiente.
Sulla base di queste informazioni si può comprendere meglio il grado di presa di coscienza sulla questione ambientale sul nostro territorio e l’attitudine da parte dei nostri connazionali ad agire a favore di una maggiore ecosostenibilità.
È stato infatti elaborato un indice Green in base a punteggio da 0 a 100 punti, che classifica gli italiani in No Green, Ordinary Green, Careful Green e Green Home & Careful Green: da un forte disinteresse verso la questione ambientale a una piena consapevolezza accompagnata dalla messa in pratica di azioni ecosostenibili, passando per diversi gradi di responsabilità e proattività intermedi.
In ordine di diffusione troviamo:
- i Careful Green (38%), con una buona propensione al risparmio energetico, all’impiego di mezzi pubblici, al riciclo della plastica e all’acquisto consapevole;
- gli Ordinary Green (37%), che hanno una conoscenza base sul proprio impatto ambientale e adottano alcuni comportamenti ecosostenibili (risparmio e riciclo), ma non acquistano prodotti o servizi che offrono un maggiore sostegno per l’ecosostenibilità;
- i No Green (17%), che non hanno interesse verso i temi Green e non dimostrano una propensione a cambiare la propria posizione;
- i Green Home & Careful Green (8%), che sono i cittadini con maggiore consapevolezza e proattività, e agiscono su diversi fronti per costruire uno stile vita ecosostenibile, a partire dalla propria casa.
Questo però non significa che i No Green si comportino in maniera completamente irresponsabile: per esempio emerge che il 77% di loro limita l’uso del riscaldamento e dell’acqua, e il 96% fa la raccolta differenziata.
Ciò che bisogna evidenziare è che queste azioni non vengono ricollegate a un quadro ambientale più ampio e seguono motivi di convenienza economica (risparmio in bolletta) e obblighi civili (smaltimento dei rifiuti) piuttosto che di ecosostenibilità.
I comportamenti dei Green Home & Careful Green indicano invece una profonda consapevolezza di come le nostre abitudini quotidiane impattino sull’ambiente e quindi agiscono soprattutto sulla propria casa, consci del fatto che il comparto residenziale sia una delle principali fonti di emissioni per via della sua domanda energetica.
Questa fascia è quindi quella più propensa ad adottare soluzioni di autoproduzione e autoconsumo energetici, impiegando per esempio impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo.
I Careful Green, la categoria più rappresentata dagli italiani, hanno sufficiente consapevolezza e proattività per poter crescere e ampliare il loro raggio d’azione anche alla loro casa, contribuendo alla generazione di energia pulita e beneficiando del risparmio in bolletta che ne deriva.
Azioni volte ad aumentare la consapevolezza sui vantaggi dati dall’adottare di comportamenti ecosostenibili potrebbero cambiare la percezione del resto dei nostri connazionali, visto che molte iniziative che beneficiano l’ambiente hanno anche un impatto positivo a livello economico: per esempio, un impianto fotovoltaico residenziale con sistema di accumulo permette di aumentare l’indipendenza dai gestori elettrici tradizionali.